Sporco Sud by John Connolly

Sporco Sud by John Connolly

autore:John Connolly
La lingua: ita
Format: epub
editore: Timecrime
pubblicato: 2023-01-10T00:00:00+00:00


55

Tilon Ward si svegliò presto in un letto che non gli era familiare. L’appartamento di Hot Springs in cui Randall Butcher lo aveva confinato era al pianterreno di una palazzina suddivisa in otto unità, e cioè due in più di quante avrebbe potuto agevolmente ospitarne. Gli altri appartamenti erano occupati dal genere di famiglie bianche povere che fornivano a Butcher una fetta piccola ma regolare di introiti, con l’aggiunta degli interessi maturati dagli anticipi in nero sugli stipendi. Erano interessi alti ma non esorbitanti, poiché Butcher era restio a provocare un eccessivo risentimento tra le masse. All’occorrenza alcuni degli inquilini venivano anche riforniti di narcotici, e Butcher possedeva gran parte dei negozi in cui gli abitanti del circondario acquistavano generi alimentari, sigarette e alcolici. In questo modo, quasi di soppiatto, Randall Butcher si era infilato nel tessuto delle loro vite. Senza di lui, il tessuto si sarebbe disfatto.

Tilon andò alla finestra e guardò il cielo grigio. Sulle carte meteorologiche gran parte dell’Est e Sudest degli Stati Uniti era ormai colorata di blu, e le temperature, che fino a pochi giorni prima superavano i venti gradi, erano scese intorno allo zero. Eppure Tilon non avrebbe scambiato l’Arkansas con nessuna altra parte del Paese, quantomeno quelle che aveva visto. Dopo i vent’anni aveva passato un po’ di tempo a Boston, il posto sbagliato in cui rincorrere la donna sbagliata, ed era ancora convinto di non essersi fisicamente ripreso da quel singolo inverno nel Nordest. Certe volte il solo ricordo gli faceva pizzicare le punte dei piedi, come una fitta provocata da un arto fantasma. No, il suo posto era l’Arkansas, e Tilon sperava di finirvi i suoi giorni, anche se non al servizio di Randall Butcher e con l’ombra della morte di Donna Lee Kernigan a gravargli addosso. Si rendeva conto di sentire la mancanza della sua voce e del suo tocco. Tra loro non ci sarebbe mai stato niente di importante, nulla più di quanto c’era già, ma di sicuro preferiva Donna Lee alla sua ex moglie, e dopotutto quella l’aveva sposata.

Tilon si lavò sotto una doccia da cui l’acqua sgocciolava a malapena a causa della pressione regolata deliberatamente al minimo, poi si vestì e fece colazione con del pane raffermo trovato in un armadietto in cucina. La sera prima, lasciandolo all’appartamento, Pruitt Dix gli aveva intimato di non muoversi, e Tilon stava già cominciando a soffrire di claustrofobia. Fumò una sigaretta nel cortile invaso dalle erbacce e scambiò un cenno di saluto con uno dei vicini, ma non andò oltre. L’alloggio che occupava aveva le inconfondibili caratteristiche di una casa sicura, un rifugio temporaneo, e Tilon immaginava che gli altri inquilini della palazzina avessero imparato a non interrogarsi in merito ai suoi occupanti. Guardò un po’ di televisione e lesse alcuni degli articoli e dei racconti in un paio di vecchi Playboy, usando la lama di un coltello per girarne le pagine inzaccherate.

Poco prima delle nove sentì arrivare un’auto. Dix era tornato. Aveva con sé una borsa sportiva nera, che porse a Tilon.



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